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USIAMO UN AMPL. CB SULLE HF
La modifica che mi avvio a descrivere è in realtà una costruzione ex-novo di un amplificatore HF
usando pezzi di un amplifiatore CB.
Tutto è nato quando Antonio (ik7ytx), in una delle sue tante visite, mi ha detto di avere in cantina un vecchio amplificatore CB danneggiato montante 3 valvole EL509 (BV603, Vedi Figura
1); le alternative erano due: o lo gettava o lo utilizzava! Ho subito fatto notare che tre EL509 avrebbero fornito appena una potenza tra 200 e 300 watt (a seconda di alcune
variabili), ma Antonio ha voluto che la modifica si effettuasse ...e allora via ai lavori!
Questa modifica si presta a qualsiasi tipo di lineare CB a valvole (2-4-5 EL509 - EL519 - 6KG6 e
simili); è alla portata di tutti, in quanto le conoscenze di elettronica necessarie sono minime: basta solo un po' di abilità manuale per i montaggi! Per prima cosa ho smontato l'amplificatore
pezzo per pezzo; la parte più importante è l'alimentatore di alta tensione; la mia preoccupazione era che tale trasformatore fosse sottodimensionato; difatti, come ho constatato in seguito, sotto
carico la tensione anodica si abbassa di parecchio: peccato! comunque il trasformatore fornisce, oltre all'alta tensione per l'anodica (circa 700 V alternati), anche la bassa tensione per i
filamenti (6,3 V/6 A); nello schema originale una valvola era utilizzata come pilota, invece io le ho poste tutte e tre in parallelo (a parte RTX qrp, gli altri forniscono già 100w); lo schema è
un classico grounded grid usato in molti ampl. commerciali; il passo più importante è gestire bene lo spazio all'interno del contenitore:
1) Valvole + scheda di supporto;
2) alimentatore + trasformatore;
3) Pi-greco + commutatore;
cercate di disporre i componenti in modo razionale (es. da sinistra a destra: entrata RF - amplificazione - uscita RF - alimentazioni) e tenete i collegamenti corti.
La prima scheda che ho inciso è l'alimentatore HT (Vedi Figura 2): i componenti sono tutti quelli originali; i 700-800 V forniti
dall'alimentatore vengono raddrizzati da un ponte di diodi (4xBY255) e poi filtrati dal condensatore di filtro (costituito da una serie di 3 cond. elettrolitici 150 microF.- 350 VL ciascuno con
una resistenza da 390 K in serie per equalizzarne le correnti); segue un fusibile ed una resistenza (30 ohm circa).
In uscita si hanno circa 960 V che sotto carico scendono a circa 700 V; la basetta è stata poi sistemata sul trasformatore stesso per risparmiare spazio.
I filamenti vengono alimentati direttamente in AC.
Per quanto riguarda la polarizzazione delle valvole non ho previsto una apposita tensione negativa per le griglie: queste sono a massa quindi inserendo delle resistenze tra il catodo e la massa equivale a rendere le griglie negative rispetto al catodo (ovvero il catodo positivo rispetto a massa); in una valvola tutte le tensioni sono infatti riferite al catodo! In trasmissione un transistor (BD246C) e due zener (commutabili per SSB-CW) polarizzano le valvole portandole nella voluta classe di lavoro; data la semplicità dello schema, tutti i componenti sono montati sulla stessa scheda dell'amplificatore in modo "volante" (Vedi Figura 3).
La tensione per i servizi vari (relè, led, lampadine), se non presente un apposito secondario sul trasformatore, può ottenersi duplicando la tensione dei filamenti: personalmente ho preferito inserire un altro piccolo trasformatore toroidale (Vedi Figura 4).
Come già detto le valvole sono montate in configurazione grounded grid (tutte le griglie a massa),
semplificando di molto lo schema; il segnale entra dai catodi attraverso un condensatore e delle resistenze da 3,4 Ohm (queste possono essere by-passare con dei condensatori) e viene prelevata
dall'anodo da dove, attraverso dei condensatori di by-pass, giunge al Pi-greco; una RFC porta la tensione anodica evitando che la RF giunga all'alimentatore; questa è stata avvolta usando del
cavo di rame smaltato (diametro 0,4 mm, lunghezza 10 metri) su un supporto in materiale sintetico (deve essere un misto di fibra di vetro e altro) del diametro di 25 mm; l'avvolgimento non è
continuo per evitare autorisonanze nelle bande HF usate; infine un relè in ingresso ed uno in uscita inseriscono o meno l'amplificatore.
Tutti i componenti trovano posto su una scheda appositamente incisa (Vedi Figura
5).
Tutti i moderni RTX sono provvisti di presa PTT per un amplificatore esterno, nonostante ciò ho
previsto ugualmente un circuito VOX che funziona automaticamente quando non è inserita la presa PTT; parte della RF viene prelevata da una resistenza e da un condensatore, viene rettificata da un
diodo e raggiunge la base di un transistor che conducendo, fa arrivare tensione al relè tramite l'altro transistor utilizzato dalla linea PTT; se invece è presente il cavetto PTT, il VOX viene
automaticamente escluso.
Per la commutazione vera e propria ho usato due relè con bobina a 12v e contatti da 10A (due vie due scambi, possibilmente argentati) (Vedi Figura 6).
Per questo servono due condensatori variabili (uno di grande spaziatura, diciamo 2-3000 V- circa
150-350 PF e l'altro da 1000 V- 600-1000 PF) oltre ad alcuni condensatori fissi a mica (per raggiungere l'accordo sulle bande basse), una induttanza ed un commutatore a tre sezioni (tante
posizioni quante sono le bande desiderate) (Vedi Figura 7); è possibile
ovviamente calcolare il valore dei componenti con delle formule, tuttavia preferisco fornire i loro valori già calcolati (le formule si trovano in tutti i sacri testi!).
Alcune considerazioni vanno fatte sul variabile di placca: questo deve avere una capacità minima (lamelle tutte estratte) abbastanza piccola; infatti per avere un Q accettabile in 28 mhz sono
necessari pochi PicoFarad e, considerato che la capacita' residua di 3 el 509 in parallelo è abbastanza elevata, significa dover escludere completamente C1; nel mio caso infatti il calcolo
teorico è stato pienamente confermato dai fatti: in dieci metri il rendimento è pessimo! Per quanto riguarda le bande coperte, queste sono: 10,15,17,20,40 e 80 metri (nulla vieta di aggiungerne
altre).
NOTE FINALI
L'amplificatore è tuttora in uso e, nonostante le valvole impiegate siano molto vecchie (provengono da un altro amplificatore commerciale a cui erano state sostituite per il basso rendimento HI !), fa il suo dovere! Mi ha sorpreso il fatto che non sia "saltato in aria" a seguito dei lunghi "CQ JAPAN" di Antonio (gli avevo infatti sconsigliato di usarlo per periodi prolungati di TX); concludo dicendo che sarebbe preferibile montare le valvole come i data sheet consigliano ed aggiungere una ventola all'interno.
Schema dell'Amplificatore Originale
Schema del nuovo Amplificatore HF
Schema dei circuiti di Commutazioni e Vox
Lista Componenti
Circuiti Stampati
73 de iz7ath